Prima o poi questo negozio on-line vedrà la luce.

Dal concepimento al parto non sono ancora passati 9 mesi... ma quasi!

Il fatto è che la gestazione si è dimostrata più complessa del previsto. Complicazioni legate agli aspetti "architetturali" (vedi fratelli grafico e programmatore che lavorano sfruttati = gratis nelle poche ore libere a disposizione).

Un rallentamento dei tempi che tutto sommato benedico.

Innanzitutto perchè in questi mesi avrei fatto comunque fatica a seguire l'attività a regime avendo una piccola principessina esigente di cui occuparmi.

E poi il rallentamento mi ha concesso di prendermi il lusso di scegliere con attenzione e sperimentare i collaboratori. Un lusso che in realtà è parte integrante e fondativa di uno stile che è l'essenza di Albero e Stella: la valutazione critica dei prodotti in base a precisi criteri di qualità (di materiali, di rapporti fiduciari, di scelte operative...).

E, cari miei... quanto è difficile!!!

Un conto è partire spinti da principi, un altro è poi mantenere la rotta mano a mano che si fanno incontri, si incontrano scogli, si scoprono nuovi lidi, si analizza il vento e le maree.

Un viaggio in mare aperto dove pullulano sirene ammaliatrici, squali ma anche popolato da splendide creature variopinte e luminescenti o più modeste ma ugualmente incantevoli.

Sapete quali sono i capisaldi della mia ricerca:

- filiera il più possibile breve, creando rapporti diretti con i produttori in modo da sviluppare fiducia e forme di collaborazione reciproche; in questo senso viene quindi naturale valorizzare il made in Italy, non tanto come mero e miope nazionalismo, ma in quanto logica della prossimità che favorisce la relazione; quando il made in Italy non è possibile ben venga la scelta di prodotti "esteri" purchè di riconosciuta qualità;

- valorizzazione dei comportamenti etici, sia verso le persone, che l'ambiente, che la società (legalità);

- sostegno di realtà sociali particolari (imprenditoria femminile, cooperazione sociale, supporto a persone svantaggiate, collegamenti ad associazioni di volontariato o particolari progetti di solidarietà...).

Tutto questo cerco di calibrarlo con ingredienti altrettanto fondamentali:

- buon senso, che fa guardare alle cose col sorriso;

- realismo, per avere consapevolezza degli inevitabili limiti;

- elasticità, nei confronti della realtà e della mia visione di essa;

- umiltà, perchè tanto c'è da sapere e imparare.

Una parola mi risuona sempre più di frequente nella mente: compromesso. Parola che spesso assume un'accezione negativa, ma che per me, in questo caso, sa tanto di equilibrio.

Ecco, sinora sto cercando di costruire il mio negozietto facendo tanti piccoli compromessi tra i miei ideali e gli scarsi strumenti (anche economici) che ho per raggiungerli, tra ciò che so e la consapevolezza che molto mi resta da sapere, tra le informazioni che vorrei e quelle che si riesce ad avere.

Lungo il percorso non mancano le delusioni. Un po' legate alla mia ingenuità un po' alla natura delle persone. E' successo di abbandonare un fornitore perchè mi continuava a proporre di non fatturare parte della merce. Oppure perchè era reticente e poco collaborativo di fronte alle mie richieste di informazioni.

Ma per contro, quanti incontri speciali! E non mi stupisco che si tratti soprattutto di donne, per le quali alimento un tifo sfegatato. Donne appassionate, competenti, idealiste, attente, tenaci, mia continua fonte di ispirazione.

Sono coscente che continuerò a vivere momenti di delusione (come quando su un pannolino la cui azienda afferma di fare tutto in Scozia in "stile familiare" ho trovato l'etichetta "made in turkey"), che fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio, ma sono ancora convinta della bontà di questo percorso, di certo perfettibile ma, diciamocelo, che proprio perchè umano, mai perfetto sarà.