Il Salento è una terra ricca di tradizioni culinarie che rispecchiano la sua storia e cultura. Tra le ricette più iconiche e antiche di questa regione spicca il piatto “Ciceri e Tria”, una combinazione perfetta di semplicità e gusto che risale a tempi molto lontani. Si tratta di una pietanza che affonda le sue radici nella cucina povera, ma che è riuscita a sopravvivere ai secoli, diventando oggi un simbolo della gastronomia salentina. Vediamo insieme come preparare questo piatto straordinario.
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Un viaggio nel tempo con Ciceri e Tria
Prima di immergerci nella preparazione, è interessante fare un tuffo nel passato per comprendere meglio l’origine di questo piatto. Il nome “Tria” deriva dall’arabo “ittrya”, che significa pasta fritta o secca, una testimonianza delle influenze arabe nella cucina del sud Italia. La “Tria”, quindi, non è altro che un tipo di pasta fatta in casa, senza uova, realizzata con farina di grano duro, acqua e olio d’oliva. I “Ciceri”, invece, sono i ceci, un legume molto usato nelle diete mediterranee grazie al suo alto contenuto proteico e alla sua capacità di fornire energia.
La particolarità di Ciceri e Tria sta nella doppia cottura della pasta: una parte viene bollita e l’altra fritta, creando un contrasto di consistenze che rende il piatto unico. Questa ricetta è menzionata addirittura dal poeta latino Orazio, che già nel 35 a.C. la descriveva, confermandone l’antichità e la tradizione.
Gli ingredienti per 4 persone
Per preparare i Ciceri e Tria avrai bisogno di:
Per la pasta fresca:
- 165 g di acqua a temperatura ambiente
- 150 g di farina 00
- 150 g di semola di grano duro rimacinata
- 1 cucchiaio di olio extravergine d’oliva
Per il condimento:
- 150 g di ceci secchi
- 80 g di cipolle bianche
- 2 spicchi d’aglio
- 3 rametti di rosmarino
- 1 peperoncino fresco
- Olio extravergine d’oliva q.b.
- 3 foglie di alloro
- 350 g di brodo vegetale
- 250 ml di olio di semi (per friggere)
- Sale fino q.b.
Procedimento
1. La preparazione dei ceci
Per prima cosa, metti i ceci in ammollo la notte precedente, in modo da ammorbidirne le cuticole. Questo passaggio è essenziale per ridurre i tempi di cottura e ottenere ceci dalla consistenza perfetta.
Il giorno successivo, prepara il brodo vegetale che utilizzerai durante la cottura. Nel frattempo, trita finemente la cipolla e mettila da parte. In un tegame capiente, versa un po’ di olio extravergine d’oliva e aggiungi i due spicchi d’aglio interi e sbucciati. Lascia che l’aglio si rosoli per bene, poi toglilo dal tegame.
2. La cottura dei ceci
Aggiungi la cipolla tritata nel tegame con l’olio aromatizzato dall’aglio e falla appassire a fuoco basso, mescolando di tanto in tanto. Per evitare che la cipolla si attacchi al fondo del tegame, puoi aggiungere dell’acqua o del brodo vegetale.
Dopo circa 10 minuti, unisci il peperoncino tritato (assicurandoti di rimuovere i semi interni), il rosmarino e le foglie di alloro. A questo punto, scola i ceci e versali nel tegame, salando a piacere. Copri il tegame con un coperchio e lascia cuocere i ceci per circa 2 ore, aggiungendo poco a poco il brodo vegetale per mantenerli morbidi e saporiti.
3. La preparazione della pasta fresca
Mentre i ceci cuociono, è il momento di dedicarsi alla preparazione della “tria”. In una ciotola, setaccia la farina 00 e la semola di grano duro rimacinata. Aggiungi gradualmente l’acqua a temperatura ambiente e l’olio d’oliva, mescolando inizialmente con una forchetta.
Quando l’impasto inizia a prendere forma, trasferiscilo su un piano di lavoro leggermente oleato e impasta energicamente fino a ottenere un composto liscio e omogeneo. Avvolgi l’impasto nella pellicola trasparente e lascialo riposare per almeno 30 minuti a temperatura ambiente.
4. La stesura e la frittura della pasta
Dopo il riposo, prendi l’impasto e stendilo con una macchina per la pasta o un mattarello, fino a ottenere una sfoglia sottile di circa 2-3 mm. Utilizzando una macchina per la pasta, taglia l’impasto a forma di tagliatelle e dividile in pezzi di circa 8-9 cm di lunghezza. Torci ciascun pezzetto di pasta per dargli una forma a spirale, poi lasciala asciugare su un setaccio per almeno 2 ore.
Una volta seccata la pasta, porta l’olio di semi alla temperatura di 170°C e friggi il 40% della pasta preparata, pochi pezzi alla volta, fino a quando non sarà ben dorata. Scolala su carta assorbente e mettila da parte.
5. La cottura finale
La restante pasta va lessata in abbondante acqua salata per circa 1 minuto. Una volta cotta, scolala e uniscila direttamente al tegame con i ceci ormai cotti, mescolando per insaporire il tutto.
6. L’impiattamento
Per servire, impiatta la pasta e i ceci, guarnendo ogni porzione con alcune tria fritte. Questo contrasto tra la pasta morbida e quella croccante è ciò che rende Ciceri e Tria un piatto indimenticabile, capace di soddisfare i palati più esigenti.
Conservazione e consigli
Ciceri e Tria si possono conservare in frigorifero per un giorno in un contenitore ermetico, ma solo per quanto riguarda la parte non fritta. La pasta fritta, invece, va consumata entro un giorno e si conserva al meglio sotto una campana di vetro. Si sconsiglia di congelare il piatto, in quanto la consistenza potrebbe risentirne.
Per una variante più ricca, puoi aggiungere della passata di pomodoro ai ceci durante la cottura, oppure aromatizzare con prezzemolo fresco.
Conclusione
Ciceri e Tria è molto più di un semplice piatto di pasta e ceci. È un viaggio nel tempo, una celebrazione della tradizione e della cultura salentina. Prepararlo richiede un po’ di tempo e pazienza, ma il risultato finale ripagherà ogni sforzo. Se non conoscevi questa ricetta, ora hai tutti gli strumenti per portare un po’ di Salento sulla tua tavola e condividere con i tuoi cari un piatto ricco di storia e sapore. Buon appetito!